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ARRIGO POZ
Nel Cuore della Storia del Friuli
In the Heart of the History of Friuli

       
  Quadro di Arrigo Poz - Donna in nero
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Arrigo Poz - PaesaggioArrigo Poz - La spigolatrice
Arrigo Poz - Palmanova
Arrigo Poz - ArrotinoArrigo Poz - Vetrata
Arrigo Poz - Foto by Ciol
 

ARRIGO POZ
Nel Cuore della Storia del Friuli
In the Heart of the History of Friuli


ROMA, Palazzo Ferrajoli, piazza Colonna, 355
20 marzo – 13 aprile 2012.

 

Ciò che mi piace soprattutto in Arrigo Poz è il fatto che egli si è maturato in piena libertà e indipendenza, senza offrire minimamente la propria complicità a poetiche assurde e prevaricanti [...] non rivela mai traccia di un cedimento, nonché di una resa al drago paralizzante delle mode e delle teorie elaborate in genere da coloro che sono afflitti da impotenza creativa. In arte chi è artista crea, chi è sterile elabora dottrine.

Carlo Sgorlon, 1973.

 

Nel 1829 veniva eletto alla Royal Academy John Constable, colui che oggi è ritenuto l’iniziatore del realismo in Europa. Uomo di natura forte e gentile, egli pacatamente si oppose alla cultura prevalente del tempo che insegnava agli artisti ad usare l'immaginazione piuttosto che guardare alla natura stessa. In quegli anni egli annotava nei suoi diari “Il soggetto della pittura si può trovare sotto a ogni siepe, in ogni filo d’erba..”.

Cent’anni dopo questi eventi nasceva Arrigo Poz, un artista che ricorda nella personalità il tratto fermo e gentile dell’artista inglese, ma che soprattutto ha fatto dell’osservazione della realtà che lo circonda la sua fonte insostituibile d’ispirazione e poesia.

Poz è testimone puro del suo tempo, si rivolge al mondo dell’arte con il linguaggio più immediato. Anch’egli sa trovare la bellezza e l’incanto “sotto a ogni siepe”, in ogni tratto di campo e di bosco e nei volti intensi, sospesi e assorti che hanno fatto da coro alla sua infanzia, alla giovinezza e fino alla maturità.

Il suo “tutto” scaturisce dall’osservazione delle piccole cose, quello che la gente comune chiamerebbe “niente”. Egli è una voce limpida, fuori dal coro, senza “compagni di viaggio”, come ebbe a scrivere Ottorino Burelli. Nessuna scuola può fregiarsi di averlo avuto in gioventù tra i suoi discepoli se non la scuola più vera e irripetibile, quella della vita. Poz non ha mai voluto scendere ai facili compromessi delle mode, delle tendenze o dei partiti, sua è stata e tutt’ora è la strada del fare, del guardare con occhi chiari la natura e insieme la vita che, come un caleidoscopio di luce e colore, si dipana intorno a lui.

Profondamente intuitivo e soprattutto sincero, ha voluto essere e restare se stesso, continuando giorno dopo giorno a imparare e ad accogliere ciò che vede: il mondo nel suo continuo divenire.

Artista eclettico, dotato di un’assoluta sensibilità al colore, Poz spazia con la sua opera dall’affresco al mosaico, dalla vetrata ai lavori a olio e tempera.

Egli è testimone paziente e attento della storia italiana ed europea del Novecento che osserva dal profondo delle sue salde origini friulane con un realismo vigoroso ed espressionistico, mai ostentato. Piuttosto si riscontra un immenso, profondo rispetto della condizione umana, affrontata e indagata con una lucida coscienza dell’ineluttabile dolore del vivere e con altrettanto solida convinzione della forza della speranza e della maestà della vita.

L’artista Arrigo Poz è stato celebrato nel 2010, in occasione dello splendido traguardo dei suoi dinamici ottant’anni, con la grande mostra “POZ. Nel Cuore della Storia del Friuli”, realizzata nelle tre sedi della Chiesa di Sant’Antonio Abate in Udine, di Villa Caiselli Carlutti di Cortello e della Sede Polifunzionale di Bicinicco.

Ora, grazie al sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia, del Fogolar Furlan di Roma e del Comune di Bicinicco, la mostra si trasferisce a Roma dove sarà si inaugurata martedì 20 marzo alle ore 17.30 a Palazzo Ferrajoli in piazza Colonna, la prestigiosa sede della Regione Friuli Venezia Giulia nella capitale.

I numerosi olii e disegni a carboncino della fine degli anni Quaranta e degli anni Cinquanta ivi esposti formano un itinerario di Storia, Storia sociale, Arte e Fede, un itinerario dove la bellezza coincide con la fede cristiana e la fede con l’anima di un popolo, che dal cuore del Friuli guarda in silenzio, ma con intima consapevolezza, agli accadimenti etici e sociali che segnano il Novecento europeo.

In mostra sono esposti anche alcuni lavori a mosaico ispirati all’opera di Poz, realizzati per “MVSIVA 2010. Sognare la luce”, l’esposizione annuale a tema organizzata da Itineraria per gli allievi della Scuola Mosaicisti del Friuli in questo caso interamente dedicata al Maestro friulano.

Catalogo scientifico bilingue con testo a fronte, italiano inglese, della Silvana Editoriale.


Maria Paola Frattolin
Curatrice della mostra

 

 

 

 
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