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Intervento di restauro a cura dell'A.RE.CON
       
 

Antonio Corradini, Sara (XVIII secolo)

Antonio Corradini, Sara (XVIII secolo), Udine, Chiesa di San Giacomo Apostolo

 

 

In questo breve testo vengono descritte le operazioni che si sono susseguite nel corso dell’intervento conservativo effettuato dalle restauratrici dell’A.RE.CON. snc sull’altare delle Anime presso la chiesa di San Giacomo di Udine.

Pulitura
Alla spolveratura preliminare effettuata con un aspiratore, è seguita la pulitura dei depositi superficiali coerenti mediante strumenti e prodotti di testata affidabilità (impacchi con sali di ammonio quaternario, utilizzo di vapore erogato a bassa pressione, bisturi e stoppini). Il trattamento per il tendaggio in Nero del Carso (pietra particolarmente delicata a causa della natura bituminosa) è stato diversificato rispetto alla pulitura dei marmi chiari e della pietra gialla della cornice.

Demolizione delle stuccature
Durante la fase di pulitura, con martello e scalpello si sono eliminate le stuccature incoerenti e non più sigillanti, per permettere un migliore ancoraggio delle nuove sigillature.

Incollaggi
Una delle prime operazioni che il restauratore compie consiste nell’osservazione attenta dei vari componenti al fine d’individuare pezzi distaccati e pericolanti che vengono messi in sicurezza o rimossi. Nel caso dell’altare delle Anime siamo ricorse al distacco preventivo e al successivo incollaggio mediante resina epossidica, di numerose “ossa” in marmo applicate sulla cornice gialla, nonché delle braccia di due angioletti. La causa del distacco parziale di questi elementi consiste nella degradazione della resina colofonia utilizzata in passato per fissare queste applicazioni.

Realizzazione delle stuccature
A fini conservativi ed estetici sono state risarcite tutte le lacune, le fessurazioni e i giunti tra i vari conci marmorei. Gli impasti di malta utilizzati sono stati cromaticamente diversificati a seconda del litotipo trattato (Marmo bianco, Pietra gialla e Nero del Carso) mediante l’aggiunta di pigmenti in polvere (terra d’ombra naturale, nero vite, terra di Siena naturale). Con la realizzazione di alcune stuccature sono stati completati e riproposti alcuni frammenti lacunosi o perduti, come il fiocco marmoreo posto sulla chiave di volta della cornice gialla.

Ritocchi
Per ottenere un perfetto accordo cromatico tra le nuove stuccature e le pietre originali in certi casi è stato preferibile effettuare dei ritocchi cromatici con gli acquerelli.

Trattamento degli elementi metallici
I perni in ferro e le zanche sono stati trattati con il convertitore di ruggine e quindi protetti con grafite. La piccola croce situata su una sfera e posta a coronamento dell’altare, è stata dorata con foglia d’oro. Questa scelta presa in accordo col dott. Casadio della Soprintendenza, ripropone così la versione originaria testimoniata da alcune tracce. Sulla sfera sottostante, in lega di rame, è stato steso un protettivo a base cerosa, specifico per questo tipo di materiali.

Protezione
L'intero altare è stato infine protetto con una cera microcristallina ad alto punto di fusione allo scopo di isolarla dagli agenti atmosferici aggressivi.

 

 

 
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