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Antoine Watteau
Intrattenimento all'aperto
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Provincia di Udine
Nel corso del Settecento Dresda divenne una delle grandi corti europee, al pari di Vienna, Londra, Monaco e Berlino, seguendo gli esempi di Parigi e San Pietroburgo, dando vita a un mecenatismo artistico di eccezionale valore, di cui resta testimonianza nell’incredibile serie di capolavori conservati nelle saledella Gemäldegalerie Alte Meister.
Protagonisti di tale sviluppo furono i principi elettori di Sassonia: Federico Augusto I (1670-1733), re anche di Polonia detto Augusto il Forte, e soprattutto suo figlio Federico Augusto II (1696-1763), cui andò in sposa la figlia dell’imperatore Giuseppe I, che, grazie al loro gusto raffinato e una cultura cosmopolita riuscirono a radunare a Dresda dipinti dei grandi maestri del passato e dei maggiori artisti del loro tempo, che in alcuni casi operarono direttamente nella città tedesca.
Essi diedero così vita a uno dei più sfarzosi capitoli di amore per le arti dell’ancien-régime, che dal periodo barocco si prolungò fino all’epoca del Neoclassicismo e del Romanticismo, lasciando un’eredità culturale unica al mondo.
Ora oltre cento dipinti provenienti dalla Gemäldegalerie Alte Meister di Dresda ci trasmettono una testimonianza della ricchezza delle raccolte volute dai principi sassoni, offrendoci uno splendido spaccato della pittura del XVIII secolo.
Per la prima volta in Italia si possono quindi ammirare cospicui gruppi di opere di grandi pittori tedeschi, come Dietrich, Thiele, Klengel e Graff, di Mengs, il maggiore interprete della pittura neoclassica, dei francesi Watteau, uno degli autori fondamentali per l’arte del Settecento, Pesne e de Silvestre, nonché degli italiani Bellotto, un vero e proprio “ritrattista” di città, Canaletto, l’impareggiabile maestro delle vedute veneziane, inoltre i ritrattisti Diziani e Rotari, cui si affiancano capi d’opera di Ricci, Crespi, Tiepolo e di molti altri.
Si tratta di minuziose vedute di Dresda e dell’Elba, paesaggi sassoni, quadri di soggetto religioso, ritratti di sovrani e di anonimi: tutti dipinti che parlano di ricchezza, di gloria, di passione e di bellezza, accomunati da un lato dalla loro committenza principesca e dall’altro dal fascino di un secolo intessuto di contrasti culturali e di una produzione artistica di altissima qualità.
Dalle sale della Gemäldegalerie Alte Meister di Dresda giungono a Udine i fasti di una delle maggiori capitali del Settecento, centro di potere e di cultura, luogo d’incontro tra la civiltà germanica, quella latina e quella slava, così come il Friuli, nel quale si è creato un patrimonio d’arte unico, da conoscere e apprezzare, anche grazie a questa mostra.
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