Città
di Gorizia
Venerdì 9 settembre
Ore 18.30
Gorizia, Sinagoga Ebraica
Via Graziadio Ascoli, 19
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La vita religiosa a Gorizia. Fondazioni
religiose e nascita del ghetto ebraico
Visita alla Sinagoga, al Ghetto ebraico, al Seminario Verdenbergico
e alla Chiesa di Sant’Ignazio
Sorta alla confluenza delle Valli dei fiumi Isonzo e Vipacco,
antiche vie di comunicazione tra oriente e occidente, Gorizia fu
importante luogo di transito sin da tempi remoti. Collocata in
posizione strategica la città crebbe rapidamente ai piedi
del poderoso castello, diventando luogo di incontro e scambio di
genti e culture.
La presenza degli ebrei nei territori della Contea è alquanto
antica. Attestata alla fine del Duecento, nel XVI secolo era una
comunità stabile che godeva anche di solidità economica.
La trattura della seta, il prestito su pegno e la produzione di
cera furono tra le diverse attività economiche che si svilupparono
all’interno del ghetto. Via Graziadio Isaia Ascoli a Gorizia
con la sua Sinagoga inaugurata nel 1756 sono oggi eloquenti testimoni
della storia della comunità ebraica goriziana, custodi della
vita religiosa e sociale.
Dalla seconda metà del XVII secolo Gorizia vide anche l’insediamento
di diversi ordini religiosi come i Gesuiti, le Clarisse e le Orsoline
che divennero presto punto di riferimento sociale, costituendo
centri di intensa vita spirituale. La Compagnia di Gesù apriva
i suoi centri universitari a Vienna, Praga e Graz e creava anche
a Gorizia, Trieste e Fiume collegi con fini educativi.
Giunti a Gorizia nel 1615, i Padri Gesuiti fondarono nel 1630 il
seminario gesuitico che ebbe sede in una casa donata dal conte
Gianbattista di Verda de Olivis di Werdenberg. Quando nel 1773
l’ordine fu soppresso, l’edificio divenne sede dell’Impero
Regio Ginnasio Superiore; oggi ospita la Biblioteca di Stato. Nel
1654 fu eretta la chiesa dedicata a Sant’Ignazio, fondatore
dell’ordine, su progetto di Christoph Tausch.
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