|   Città 
              di Pordenone 
            Dal 4 luglio al 31 agosto 
            Ore 18.30 
            Pordenone  
            Loggia del Comune 
            Corso Vittorio
            Emanuele 
            
                         
               
    Con il patrocinio di: 
    Regione Friuli Venezia Giulia 
     
     Università degli
    Studi  
    di Udine 
 
     Club
    Unesco di Udine 
  Membro della Federazione Italiana 
  Associato alla Federazione Mondiale 
   
  Comune di Pordenone    
  In collaborazione con: 
  Università degli Studi di Udine Facoltà di Lingue e Letterature
  Straniere 
  Comune di Pordenone    | 
            | 
          Lunedì 4,
                18 luglio e 1, 15 agosto 
                Itinerario I 
              Sulle rive del Noncello: agane e apparizioni sacre 
              Percorso: ponte di Adamo ed Eva, chiesa della Santissima,
              chiesa della Madonna delle Grazie 
            La visita si propone di esplorare
              le origini di Pordenone partendo dalle sponde del fiume Noncello,
              ragione della nascita della città e
              alimento costante nel tempo per il suo sviluppo. Le rive entro
              le quali il fiume scorre placido, offrono l'occasione per evocare
              gli eventi più lontani quando Pordenone, piccolo villaggio
              di pescatori attestatosi sulla "motta", raccoglieva il
              testimone dalla più antica Torre.  
              Oggi, l'importanza del Noncello è testimoniata da alcuni
              importanti monumenti: il ponte di “Adamo ed Eva” e
              la presenza nei suoi pressi di due importanti chiese cittadine: la
              chiesa della Santissima e la chiesa della Madonna delle
              Grazie.
              Sebbene appartenenti a epoche diverse, entrambe sia per ubicazione
              che intitolazione e storia, trovano la loro giustificazione nella
              valenza ambivalente delle acque del fiume, fonte di vita e causa
              di distruzione. La prima chiesa è frutto del pieno Rinascimento,
              la seconda, nata nel '600 in seguito ad un'apparizione miracolosa
              della Madonna, fu rifatta secondo il gusto eclettico liberty di
              cui conserva al suo interno esempi compiuti di decorazione. Il
              ponte, con le sue complesse vicende costruttive che giungono fino
              al recente recupero, è il simbolo del rapporto sempre vivo
              e dinamico tra il fiume e la città.              
               
              Mercoledì 6, 20 luglio e 3, 17 agosto 
              Itinerario II 
              Pordenone: urbs picta 
              Percorso: facciate affrescate dei palazzi di piazza San Marco,
            Corso Vittorio Emanuele e via della Motta, alcuni affreschi popolari 
            Solo
              alcuni decenni fa, l'appellativo di "urbs picta" per
              Pordenone poteva sembrare stravagante. Negli ultimi anni esso è divenuto
              sempre più confacente alla città grazie ai numerosi
              restauri che hanno messo in luce le antiche decorazioni policrome
              riportandole allo splendore di un tempo. Sulle luminose facciate
              oggi è possibile ammirare diverse tipologie di decorazioni
              a fresco: da quelle di imitazione delle tappezzerie geometriche
              e i paramenti murari a mattoni a quelle che illustrano episodi
              della storia antica. Ognuna di esse rappresenta l'occasione per
              gettare luce su episodi di storia e vita cittadina anche segnalata
              dagli stemmi delle casate nobiliari cittadine e che sovente costellano
              le facciate delle loro residenze. 
              Accanto agli affreschi di origine illustre, i recenti restauri
              hanno svelato altre immagini più umili e meno visibili.
              Si tratta di affreschi popolari celati in vicoli e anfratti e di
              autore quasi sempre ignoto che ci parlano in modo eloquente dell'antica
            devozione popolare.              
               
              Lunedì 11, 25 luglio e 8, 22 agosto 
              Itinerario III 
              Convento scomparsi e conventi riscoperti 
              Percorso: ex convento di San Francesco, chiesa di Santa Maria degli
            Angeli, corso Vittorio Emanuele, convento dei Domenicani 
            Un tempo
              Pordenone era costellata di edifici religiosi. Chiese e conventi
              spiccavano nel paesaggio urbano, altri erano ubicati fuori
            le mura della città. Dei numerosi conventi oggi solo due sono
            riconoscibili nelle loro antiche strutture anche se visibilmente
            restaurate: il convento di San Francesco e il convento
            dei Domenicani.
            Entrambi adibiti agli usi più vari dopo la soppressione degli
            ordini religiosi dal 1770 al 1806, essi offrono tuttavia l'occasione
            di ricordare gli stretti legami che intercorrevano tra la città e
            i rappresentanti di queste comunità religiose, l'importanza
            della loro funzione e del loro ruolo nel tessuto sociale. 
            Dei molti altri edifici conventuali rimangono solo labili tracce:
            un toponimo “sottopasso dei Cappuccini”, un'incisione
            su di un architrave, un anonimo edificio adibito a usi istituzionali.
            Andare alla riscoperta di questi luoghi permette di rintracciare
            l'integrità del paesaggio urbano e ricostruire la mappa dei
            siti religiosi.              
               
              Mercoledì 13, 27 luglio e 10, 24 agosto 
              Itinerario IV 
              Pordenone dal Risorgimento alla Grande Guerra 
              Percorso: teatro Concordia, stazione ferroviaria, palazzi dipinti,
              casa di Bertossi, monumento ai caduti e scuole Gabelli, la casa
              del Mutilato, teatro Verdi. 
            Come in molte altre città, anche a Pordenone la
              modernità ha
              talvolta sconvolto gli antichi equilibri.  
              L'arrivo del nuovo si manifestò per primo attraverso l'accoglimento
              dei canoni artistici del neoclassicismo, quando era sorta una delle
              migliori opere del Bassi, il teatro Concordia. Nella seconda metà dell'800
              si decise dell'assetto urbano della città con la definizione
              delle principali arterie che si irradiano dal centro storico che
              stanno ancora oggi sotto i nostri occhi.  
              I fermenti vitali e le tormentate vicende che caratterizzano i
              decenni a cavallo tra XIX e XX secolo: il Risorgimento, la Grande
              Guerra, il Ventennio fascista, vedono la nascita di numerose opere
              civili e di carattere sociale come la Casa del mutilato, il monumento
              ai caduti e i caffè storici, alcuni dei quali ancora frequentatissimi,
              altri invece trasformati ma ancora in grado di fornire al visitatore
              interessato indizi di storie e di ideali.              
               
              Lunedì 29 agosto e Mercoledì 31 agosto 
              Itinerario V 
              Pordenone tra passato e futuro 
              Percorso: il ponte di Adamo ed Eva, piazza San Marco, corso Vittorio
            Emanuele, piazza del Cristo, piazza XX Settembre 
            A conclusione della
              serie di visite tematiche alla città,
            gli ospiti saranno accompagnati in alcuni luoghi significativi di
            Pordenone. Attraverso le singole tappe sarà possibile ripercorrere
            sinteticamente la storia antica e meno antica della città fino
            ai giorni nostri. 
            Passando dal vetusto tracciato medievale, intessuto di vicoli e piazzette
            ai colorati, arricchito dai sontuosi palazzi del corso principale
            e dagli edifici religiosi, fino alle forme razionali del primo novecento
            si potrà dare uno sguardo d'insieme allo sviluppo e ai cambiamenti
            intervenuti nel corso dei secoli attraverso le testimonianze più importanti
            lasciate da ciascuna epoca.  
             
  La partecipazione agli itinerari è libera 
            Si consiglia vivamente la prenotazione 
             
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