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Louis Dorigny nasce nel 1654 a Parigi.
A Roma Gian Lorenzo Bernini ha compiuto da poco uno dei suoi
capolavori mozzafiato, l'Estasi di Santa Teresa nella cappella
Cornaro in Santa Maria della Vittoria, mentre Francesco Borromini
sta lavorando alla chiesa di Sant'Agnese in Agone.
Sebbene insignito giovanissimo del titolo di Peintre du Roy,
Dorigny abbandona Parigi per Roma già nel 1673 a poco
più di 18 anni, poichè in contrasto con l'istituzione
accademica francese, dimostrando sin dagli esordi un carattere
fiero e
determinato.
La vita dell'artista, narrata da un
anonimo ne La Vitta di Lodovico Dorignij e contenuta
nel manoscritto Manin presso la Biblioteca Civica di Udine,
parla di un "artista
viaggiatore" la cui prima tappa formativa e quasi doverosa
fu Roma a cui seguiranno Napoli e poi l'Umbria, quindi le Marche
e la Toscana. Giungerà poi a Venezia, dove trascorrerà gran
parte della sua lunga vita e sarà anche
a Padova e Treviso, a Verona e Brescia, a Udine e Passariano
per i Manin, in Austria per la committenza del Principe Eugenio
di Savoia e anche in Boemia.
Pittore capace di dominare ampi spazi, Dorigny
trasferì la sua straordinaria inventiva in scorci arditi e
magnifica teatralità, ai quali seppe coniugare un sapiente
gusto per il dettaglio come pure la grazia e la leggerezza
caratterizzanti le figure femminili. Sua è la sfavillante eleganza
francese della corte di provenienza, la maestria con cui riuscì
a legare la sensualità al sublime,
l'eroico all'aspetto giocoso e ironico, talvolta persino comico.
Conteso dal Clero come dalla Nobiltà, sentì in anticipo la
luminosità dei tempi nuovi quando ancora Giambattista Tiepolo
non era nato, e senza dubbio a lui guardò il grande
veneziano al suo ingresso in Friuli.
Maria Paola Frattolin
Con un omaggio a Louis Dorigny nei 250 anni
dalla sua nascita, Itineraria augura a tutti Buon Natale e
Felice Anno Nuovo 2004
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