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Nellepoca attuale i modelli etici di riferimento scarseggiano
e una gran confusione vige nel contesto dei cosiddetti "valori",
specie considerando il disagio e le difficoltà che soprattutto
le nuove e nuovissime generazioni incontrano nellorientarsi.
Una figura a tutto tondo come quella di Maria Luisa Costantini Astaldi
(Tricesimo 1899 - Roma 1982), letterata, mecenate e collezionista
darte dorigine friulana che a Roma fondò uno
dei cenacoli culturali più importanti del Novecento, può
rappresentare al giorno doggi un faro nella nebbia per un
Terzo Millennio che si presenta dal suo esordio così fragile
e inquieto. La versatile e generosa personalità di colei
che ha permesso al Friuli di arricchirsi di una delle più
straordinarie collezioni darte contemporanea al mondo (oggi
conservata nella Galleria udinese darte moderna) è
stata al centro del convegno apertosi nel salone del Parlamento
nel Castello di Udine il giorno 25 ottobre 2002, sotto legida
di Itineraria, Associazione guide turistiche per il Friuli Venezia
Giulia, che ha promosso due giorni di studi dedicati alla Astaldi
con il sostegno della Regione, e con il patrocinio del Comune di
Udine, Civici Musei e Galleria di Storia ed Arte, Galleria dArte
Moderna. La curatrice del simposio, Maria Paola Frattolin, presidente
di Itineraria, ha chiamato a raccolta esperti e testimoni dalla
regione e da tuttItalia per tracciare un ritratto il più
possibile esaustivo di una complessa figura di donna e intellettuale
che, tra laltro, volle fondare uno dei più prestigioso
premi dItalia, il "Premio europeo Cortina Ulisse"
per la divulgazione scientifica.
Tra gli illustri ospiti il senatore Mario Pedini, già
ministro della Repubblica, parlamentare europeo e studioso poliedrico,
legato alla famiglia Astaldi da un antico e solido rapporto damicizia,
che ha sottolineato limpegno di Maria Luisa e del marito Sante
nella costruzione di un legame profondo tra cultura e impresa, rivelatosi
antesignano di quel dinamico interscambio tra pubblico e privato,
e tra imprenditoria e arte che oggi sembra essere una delle chiavi
di volta della futura gestione dei beni culturali in Italia e in
Europa. "Maria Luisa e Sante già
nellimmediato dopoguerra capirono la dimensione dei tempi
nuovi - ha detto Pedini - e
seppero interpretare il ruolo imprenditoriale in modo rivoluzionario.
Lavorando a lungo allestero, soprattutto in Africa, dove la
ditta Astaldi era impegnata nella costruzione di grandi opere, come
ponti e dighe, i coniugi Astaldi - ha proseguito - , luno
sul versante tecnico, e laltra su quello scientifico e umanistico,
intuirono profeticamente che nella divulgazione della cultura stava
la vero chiave di un meno traumatico e più equilibrato processo
di decolonizzazione del Terzo Mondo".
Ad introdurre la prima sessione di studi, moderata dal giornalista
Giampaolo Carbonetto, è stata la vicepresidente della
Regione Alessandra Guerra, che ha posto laccento sulla
stringente attualità dellopera di Maria Luisa Astaldi.
"Come amministratore, ma soprattutto
come donna - ha commentato - avverto
quanto sia importante, specie per i giovani, comprendere a fondo
le motivazioni e le ispirazioni di una personalità alla quale
il Friuli doggi deve molto". La vicepresidente
Guerra ha inoltre annunciato ufficialmente la sua intenzione di
rilanciare il Premio Cortina Ulisse portandolo nella regione che
ha dato i natali alla sua ideatrice.
Dopo aver fatto gli onori di casa, Guerra ha ceduto la parola a
Maria Paola Frattolin, la quale ha dato lettura di una relazione
scritta dalla nipote di Maria Luisa, Giovanna Astaldi, assente per
motivi di salute. Pure lei studiosa e appassionata di cultura, tanto
da aver preso in mano le redini del Premio Cortina Ulisse, Giovanna
nel messaggio al convegno si è soffermata sul significato
del riconoscimento dedicato alla divulgazione scientifica, ricordando
che "negli ultimi cinquantanni
lItalia ha compiuto notevoli passi avanti in questa direzione,
ma la strada da percorrere è ancora lunga e lo sviluppo del
settore non può essere disgiunto da unattività
di confronto e collaborazione europea e internazionale".
Maria Paola Frattolin, "anima" e ideatrice del convegno,
ha toccato nella sua relazione un punto centrale di quella sensibilità
tipica di Maria Luisa Astaldi che riunisce e armonizza senza soluzione
di continuità le diverse sfaccettature della sua personalità:
donna dimpresa, letterata e intellettuale. E cioè,
ha spiegato Frattolin, "la nobiltà
data dal sensibile ingegno, dalla volontà tenace e dalla
fede nel valore del lavoro. Laugurio è che molti siano
i figli suoi, coloro che sapranno raccogliere e sviluppare questo
messaggio".
Sugli aspetti squisitamente letterari si sono soffermati i successivi
relatori, lo scrittore friulano di fama nazionale Elio Bartolini
e il critico e studioso udinese Mario Turello.
Al termine, applaudito balletto ideato e interpretato dalla brava
Simona Bucci sulle orme di Carolyn Carlson, dal titolo "Di
Ombre cerchiati gli occhi", appassionata e vibrante rilettura
delleterno femminino sotto lo sguardo della contemporaneità.
La coreografia è stata realizzata in co-produzione tra la
Biennale di Venezia e la Fondazione regionale per lo spettacolo
del Friuli Venezia Giulia. La seconda sessione del convegno si è
tenuta sempre al castello di Udine il giorno 26 ottobre 2002, con
l'atteso intervento dello scrittore Carlo Sgorlon, e i contributi
scientifici portati da altri esperti darte come il docente
Nico Stringa e il critico Licio Damiani.
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