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"Maria Luisa Astaldi, spirito libero
e laico, si appassionò allIlluminismo italiano e inglese
del Settecento proprio perché quellepoca culturale
aveva messo la parola fine alla soggezione della cultura alle forme
autoritarie del dogmatismo, ancora oggi non del tutto scomparse".
Così Carlo Sgorlon, primo relatore alla seconda giornata
del convegno udinese di studi dedicato alla ricca e complessa personalità
di Maria Luisa Costantini Astaldi (Tricesimo 1899 - Roma
1982), letterata, mecenate e collezionista che alla Galleria darte
moderna di Udine volle donare una delle più straordinarie
collezioni darte contemporanea in Italia.
Apertosi il 25 ottobre 2002 nel salone del Parlamento nel Castello
di Udine, il simposio organizzato da Itineraria, Associazione guide
turistiche per il Friuli Venezia Giulia, con il sostegno della Regione,
e con il patrocinio del Comune di Udine, Civici Musei e Galleria
di Storia ed Arte, Galleria dArte Moderna, è proseguito
con una serie di approfondimenti sulla figura di donna e intellettuale
nota anche come fondatrice del "Premio europeo Cortina Ulisse"
per la divulgazione scientifica. "La
scienza, che nel XVIII secolo si sviluppò soprattutto in
Inghilterra - ha continuato Sgorlon -,
fu un grande mezzo di liberazione della cultura dalla sudditanza
del dogmatismo, e perciò la Astaldi ebbe unenorme stima
per essa e fondò il premio Cortina-Ulisse".
Vissuta per molti anni a Roma, la Astaldi conobbe personalmente
Sgorlon proprio nella capitale. "La
incontrai in occasione dei rituali del premio Strega - ha raccontato
lo scrittore -, lei mi espresse la sua stima e mi incoraggiò
a partecipare al Premio Viareggio. Devo a lei se i miei romanzi
furono ammessi cinque o sei volte in finale al premio toscano".
Al convegno, che è stato aperto da un saluto dellassessore
alla Cultura del Comune di Udine, Liliana Cargnelutti, è
intervenuta la vicepresidente della Regione Alessandra Guerra,
che ha ribadito lidea di voler portare in Friuli il premio
Ulisse per la divulgazione scientifica. "Questo
sarebbe il contesto ideale per rilanciarlo - ha affermato
-, dal momento che qui si trova anche la
preziosa collezione darte donata alla città, e che
questa stessa collezione troverà una nuova e prestigiosa
sede nella casa Cavazzini ristrutturata secondo il progetto dellarchitetto
Gae Aulenti".
I legami di Maria Luisa Astaldi con la temperie culturali del primo
Novecento italiano e con le correnti dinnovazione che percorrevano
la critica e il collezionismo darte in quel periodo sono stati
illustrati dal professor Nico Stringa, docente alluniversità
veneziana di Ca Foscari, che ha esposto le numerose affinità
(in quanto a spirito, interessi, gusti e autori frequentati) tra
la coppia Maria Luisa e Sante Astaldi e il celebre storico dellarte
Rodolfo Pallucchini, "anima" della Biennale di Venezia
nel dopoguerra, grazie al quale lesposizione internazionale
darte riprese quota e si trasformò in un vero e proprio
osservatorio sullarte contemporanea e sullavanguardia.
Unampia e dettagliata descrizione delle opere appartenenti
alla Collezione Astaldi e attualmente conservate nella Galleria
darte di moderna di Udine è stata offerta al numeroso
pubblico (tra cui molti studenti delle scuole cittadine) dallo studioso
e critico Licio Damiani, che ha tratteggiato, avvalendosi
anche di diapositive, le novità stilistiche ed espressive
degli autori di cui gli Astaldi si "innammorarono" al
punto da diventarne sostenitori e mecenati: nomi come De Pisis,
De Chirico, Guttuso e Morandi furono di casa nel salotto romano
dei coniugi sempre attratti e incuriositi dal "bizzarro e dal
nuovo".
Al termine degli interventi, una visita guidata alla Collezione
nella galleria darte moderna aperta a tutti i partecipanti
al convegno ha chiuso la due giorni di studi dedicata alla Astaldi.
Nella prima giornata del simposio, moderata dal giornalista
Giampaolo Carbonetto, erano intervenuti Mario Pedini,
già ministro della Repubblica, parlamentare europeo e studioso
poliedrico legato alla famiglia Astaldi da un antico e solido rapporto
damicizia, Maria Paola Frattolin, presidente di Itineria
e ideatrice del convegno, lo scrittore Elio Bartolini e il
critico Mario Turello, le cui analisi si sono soffermate
sugli aspetti squisitamente letterari dellesperienza intellettuale
di Maria Luisa Astaldi.
In chiusura, nella giornata del 25 ottobre, era stato presentato
anche un balletto ideato e interpretato dalla brava Simona Bucci
sulle orme di Carolyn Carlson, da titolo "Di Ombre cerchiati
gli occhi", appassionata coreografia realizzata in co-produzione
tra la Biennale di Venezia e la Fondazione regionale per lo spettacolo
del Friuli Venezia Giulia.
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