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Elisa Galassi
Gabbia, 2006. Rete metallica e tessuto, cm 130 x 145
Caritas, 2006. Abiti smessi e corda, cm 120 x 85
Palazzo Altan, San Vito al Tagliamento (Pordenone)
Alberto Fiorin
Sei colonne, 2006. Gesso
Palazzo Altan, San Vito al Tagliamento (Pordenone)
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A cura di Alessandro Del Puppo
San Vito al Tagliamento (Pn)
30 settembre – 28 ottobre 2006
Inaugurazione il 30 settembre, ore 10.30, Antico Teatro
Per informazioni www.palinsesti.org
Il titolo di questa rassegna vuole porre in rilievo il rapporto necessario, anche se non sempre evidente, tra produzione artistica contemporanea e substrato storico e culturale.
La nozione di palinsesto, ovvero del manoscritto pergamenaceo in cui il testo primitivo viene raschiato per scriverne uno nuovo, è una buona metafora per definire quell’arte contemporanea che, nel suo prodursi, mantiene la coscienza del sedimento storico come condizione necessaria per la sua evoluzione.
Si tratta, con ogni evidenza, di una nozione critica dell’operare artistico, che postula una serie d’attitudini conflittuali: passato e presente, memoria e oblio, assenza e presenza.
L’intero evento espositivo è stati organizzato in due sezioni fisse, “Intra/extra moenia” e “Repertorio”, e in una mostra tematica, che quest’anno ha per titolo “Sismologie”. Questa articolazione implica una selezione di valori sulla base di alcuni temi specifici, e scommette sulla capacità che gli autori hanno di interrogarsi, nelle forme più problematiche, con essi.
In questa maniera la storia e la geografia simbolica del “contenitore” – lo spazio urbanistico e architettonico di San Vito al Tagliamento – possono divenire gli elementi necessari di un processo creativo consapevole dell’incessante dialettica tra distruzione e creazione.
sismologie
distruzione e costruzione nell’arte contemporanea
Con questa mostra si vogliono riunire e proporre in maniera omogenea le testimonianze di tre grandi interventi artistici in relazione agli eventi sismici.
Tre casi storici: Belice 1968, Friuli 1976, Irpinia 1980, con una premessa su Lisbona 1755, il primo terremoto “moderno”. Che cosa hanno insegnato agli artisti, come l’arte è intervenuta nella dialettica tra distruzione e ricostruzione. Negli spazi dell’Ex Ospedale dei Battuti una riflessione sulle possibili scritture (e riscritture) del sisma: il Grande Cretto di Alberto Burri a Gibellina, la collezione “Terrae Motus” di Lucio Amelio a Napoli, la collezione di arte americana contemporanea donata alla Galleria d'Arte Moderna di Udine. A fianco di queste testimonianze, in una sorta di contrappunto visivo, il lavoro dei fotografi, tra documentazione e interpretazione, e il contributo d’alcuni giovani artisti invitati a una riflessione sul tema.
L’esperienza della crisi e del crollo è descrittiva, non valutativa: la catastrofe, anche nell’etimo, diventa generazione di risposte positive e vitali.
Ex Ospedale e Chiesa dei Battuti: Richard Long, Tony Cragg, Milan Kunc, Vettor Pisani, Zilla Leutenegger, Carl Andre, Cristo, Donald Bladen, Philip Guston, Donald Judd, Sol Le Witt, Brice Marden, Frank Stella, Robert Mangold, Mario Cresci, Guido Guidi, Giannantonio Battistella, Alberto Tadiello, Giorgio Bianchet, Ivan Dal Cin, Walter Bortolossi.
intra/extra moenia
Presenze nel tessuto urbano
Una serie d’interventi nella dispersione dello spazio urbano, in giro fra giardini storici, loggiati e spazi industriali. Installazioni effimere, scultura (fra cui un piccolo omaggio a Marcello Mascherini, nel centenario della nascita) e video s’intrecciano in una proposta di deliberata tensione tra passato e presente.
Il visitatore è invitato a percorrere gli spazi dentro e fuori le mura del centro storico, valutandoli non come semplici ambienti, bensì in relazione alle opere che vi sono collocate, inseguendo un connubio che si può leggere, anche, come metafora sui limiti delle varie arti.
Parco di Palazzo Rota: Ernesto Paulin
Giardino di Palazzo Altan: Marcello Mascherini
Loggia: Mauro Ciani
Ex Essiccatoi Bozzoli: Gaetano Bodanza, Davide Skerlj
repertorio
Testimonianze di pittura scultura e nuovi media
Questa sezione, distribuita nelle sale dello splendido Palazzo Altan, è dedicata ad una cospicua testimonianza delle più vive e recenti ricerche artistiche d’alcuni autori operanti in regione.
Qui il criterio tematico lascia spazio ad una libera espressione riguardo temi, tecniche e intenzioni. L’idea, infatti, è quello del repertorio: una proposta sempre parziale e senza la presunzione di comprimere il flusso creativo entro canoni o gerarchie più o meno organizzate. Non si ambisce a restituire la compiutezza di una situazione in divenire, ma almeno a tracciare un primo diagramma dei sommovimenti più interessanti.
Pittura, scultura, video e arte digitale sono chiamati a rappresentare, nel loro intreccio, la creatività di una generazione emergente.
Palazzo Altan: Luca Suelzu; Bruno Aita; Giovanni Cavassori; Alessandra Lazzaris; Federico Rizzi; Nata, Marotta&Russo; Elisa Galassi, Franco Del Zotto Odorico, Alberto Fiorin, Seung Hee Baik, Macellari e Tinelli.
Scopri tutte le opere esposte
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