Fatta erigere dagli Steffaneo, ricchi proprietari terrieri a
Crauglio, la Villa compare già dal 1677 nei registri parrocchiali
del piccolo paese. Si affaccia con il suo lungo fronte sulla strada,
mentre il vasto giardino, fiancheggiato da rustici disposti ortogonalmente,
si estende sul retro.
Edificata in un territorio al tempo appartenente all'Austria,
la villa presenta invece caratteristiche venete. Il corpo dominicale
ha pianta rettangolare. Si sviluppa su tre piani ed è affiancato
da due ali laterali più basse con annessi fabbricati a
forma di torre. Su entrambi i lati si aprono due ampi portali
ad arco, attraverso i quali si accede ai cortili retrostanti.
Simmetricamente all'ingresso, si aprono sulla facciata portefinestre
con balaustra e colonnine in pietra.
Nel corso del Settecento la Villa venne affrescata dal pittore
cividalese Francesco Chiarottini. Nel salone del piano nobile
vi sono episodi tratti dalla storia antica, cari a questo periodo.
Le scene del Banchetto di Antonio e Cleopatra e della famiglia
di Dario davanti ad Alessandro risultano debitrici a Gianbattista
Tiepolo e a Francesco Fontebasso. Riscontri tematici e stilistici
con le opere di Tiepolo sono presenti anche nella decorazione
a tempera della cappella gentilizia, dove l'Assunzione della Vergine
rimanda chiaramente all'opera del grande maestro veneziano conservata
nella Chiesa della Purità a Udine.