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Con il patrocinio di:
Università degli Studi
di Udine
Club Unesco di Udine
Comune di Pordenone |
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"Che Spettacolo di Centro!”
Itinerari a tema con racconti
E intermezzi in dialetto pordenonese.
a cura di Itineraria
e Associazione Sviluppo e Territorio - Centro Anch’io
Domenica 20 ottobre 2013
Ritrovo: Pordenone, Loggia del Municipio, alle ore 10.00 e alle ore 11.30.
Percorso: piazza S. Marco, Ponte di Adamo ed Eva, Vicolo delle Mura, Corso Vittorio Emanuele.
La partecipazione è gratuita.
E’ gradita la prenotazione.
Dalle ore 15.30 è possibile salire liberamente sul Campanile di San Marco.
Non è richiesta la prenotazione.
Ritorna l’appuntamento autunnale di “Che Spettacolo di Centro!”, le visite guidate alla città di Pordenone, nell’ambito della manifestazione “Incontriamoci a Pordenone”, a cura di ITINERARIA e accompagnate eccezionalmente dai racconti e aneddoti in dialetto pordenonese del giornalista Giuseppe Ragogna, vicedirettore del Messaggero Veneto.
“Di rosso alla fascia d’argento, nella punta il mare, dal quale si innalza un portale di pietra naturale, merlato alla guelfa di tre pezzi, con battenti d’oro aperti, fiancheggiato in ognuno degli angoli superiori del campo da una corona d’oro”.
Così recita l’eloquente descrizione dello stemma della città di Pordenone, che ricorda nella porta spalancata sulle onde la navigabilità del Noncello e il suo porto che favoriva facili collegamenti e commerci con Venezia e l’Adriatico. Lo sguardo dal Ponte di Adamo ed Eva permette di ammirare questo fascinoso corso d’acqua percorso da uomini e merci, da idee e fatiche che contribuiranno allo sviluppo della città.
Il suo “cuore antico”, raccolto tra le rogge di Codafara e dei Mulini, protetto e difeso dalle mura che ancor oggi si possono scoprire incorporate nei giardini o nelle pareti dei palazzi, assume una configurazione stretta e allungata costituita sostanzialmente dalla Contrada Maggiore. Qui lo sguardo sorpreso del visitatore viene rapito dal vivace cromatismo della facciate delle case e dei palazzi. Si passeggia sotto i lunghissimi porticati per affacciarsi con il naso all’insù ad ammirare stemmi, motivi raffinati a finta tappezzeria, fregi desunti da schemi classici, superfici trattate a finti marmi policromi, figure eroiche e mitologiche. Il racconto svela le storie di antiche casate, di curiosi personaggi, di ospiti illustri, del gusto per la bellezza e del decoro cittadino, ma lo sguardo si sofferma anche all’imbocco delle strette e misteriose “rughe”, all’interno delle sale dei caffè e delle osterie dove gli incontri diventano fitte ragnatele di“ciàcole”, di sfottò, di disquisizioni politiche o di sport, di dolci colloqui amorosi, di vita.
Maria Paola Frattolin
Presidente di ITINERARIA |
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